Descrizione
GIALLO CANAVESE – Antologia di racconti gialli ambientati in Canavese
Giallo Canavese | Buckfast Edizioni
10,00 euro | Formato 15×21 | 128 pagine
ISBN 9788899551810
Autori e racconti presenti nell’Antologia:
Anna, di Wilma Nicola
La sparizione, di Patrizia Ferro
Una maledetta eredità, di Maurizio Rosi
Il segreto della Contessa Adelaide, di Ezio Marinoni
Omicidio ai balmetti, di Carlo Bertot
Omicidio sotto il campanile, di Silvio Giono Calvetto
La miniera d’oro, di Franco Ferro
Fuoco fatuo, di Marco Cornelio
Incidenti al lago, di Roberta Vota
La Marchesa dagli occhi di perla, di Marina Sponsillo
Dalla Prefazione – di Giovanni Ponzetti
Giallo Canavese è un premio letterario dedicato al nostro territorio: è una grande idea che si porta appresso un’iniziativa di altrettanto grande valore; vuole dire innanzitutto donare un raffinato regalo alla nostra terra, inoltre è un invito a ricercare un Canavese inusuale, speciale, meno conosciuto.
Un Canavese che, ferma restando l’indelebile memoria degli Olivetti, e al traino di grandi attualità come l’Erbaluce di Caluso e lo Storico Carnevale di Ivrea per citarne due tra le più emblematiche, poco a poco si sta facendo conoscere in ambiti che fino a qualche decennio fa erano considerati inarrivabili. Uno tra tutti il turismo. Ed è proprio il turismo che si identifica in questa antologia ma potremmo anche dire che è l’antologia stessa a identificarsi nel turismo.
In tutti i racconti gli autori ci portano in posti che conquistano, facendoci dialogare con persone conquistate da momenti e realtà che risvegliano nel lettore il curioso che è in ciascuno di noi e aspetta solo l’opportunità, appunto, di cominciare a curiosare. Peraltro, nella fantasia di questi scrittori, non sono mancati né il mistero né i posti assai particolari in cui il mistero dovrà svelarsi.
Non va dimenticato mai come la valorizzazione di un territorio avvenga anche – e soprattutto – promuovendo una produzione culturale che metta in evidenza luoghi dei quali di norma si parla e scrive poco, a volte troppo poco. Ecco perché accanto al maestoso Santuario di Belmonte e allo splendido Castello di Masino, opere in piena aria a dominio di pittoresche valli, non si dovrebbero dimenticare quello che cela la profondità della terra, per esempio le Miniere di diorite di Vico oppure i Balmetti di Borgofranco, forse meno profondi ma con il fascino di misteri ancora attuali e irrisolti: tutto ciò che sappiamo è che sono, letteralmente, i testimoni esecutivi del respiro di una montagna, il Mombarone; questi e molti altri possono diventare gli ingrediente insoliti in aggiunta alla ricetta delle cose più conosciute del nostro Canavese. E ora non rimane che apprestarsi a una buona e misteriosa lettura.
Giovanni Ponzetti